Cielomare – Ilaria Abbiento e Giuseppe Ciracì in mostra al Momart Gallery

Cielomare - Ilaria Abbiento e Giuseppe Cirarcì in mostra al Momart Gallery

Dal 14 luglio al 21 agosto 2022, il Momart Gallery di Matera ospita la mostra Cielomare, bipersonale di Ilaria Abbiento e Giuseppe Ciracì, a cura di Carmelo Cipriani.

Cielo e mare in un dominio d’azzurro

Dopo Graffiti 2022, un altro appuntamento da non perdere presso la galleria d’arte diretta da Monica Palumbo: l’esposizione, infatti, pone in relazione i lavori dei due artisti – uno fotografico, l’altro pittorico- esaltando comunanze di pensiero e specifiche qualità espressive. Un incontro artistico già scritto il loro, almeno dal 2015, quando – durante un comune percorso di residenza a Cosenza – si sono ritrovati l’uno affianco all’altra sulle acque del Crati e del Busento.

La mostra parte simbolicamente da allora, da quando i due hanno compreso di svolgere ricerche differenti ma affini, accomunate dal dominio dell’azzurro, quello del cielo per Ciracì, quello del mare per Abbiento.

Cielomare è aperta al pubblico dal martedì alla domenica, con orario di apertura dalle 10 alle 13 e dalle 17.00 alle 20.00.



Le opere esposte

Ecco la lista delle opere esposte in occasione della mostra Cielomare.

Opere di Ilaria Abbiento

  • Quaderno di un’isola, 2019 x 7
  • Correnti gravitazionali, 2016
  • Aria, 2021
  • Teorema celeste, 2020

Opere di Giuseppe Ciracì

  • Frammenti, 2018 x 2
  • U Cry(ne), 2022
  • Scorcio di vanitas, 2020
  • Il viaggio come rivelazione, 2020
  • Mano-scritto, 2022
  • Lo sposalizio della Vergine, anno 2019
  • L’uomo ferito (da Gustave Courbet), 2021
  • Blu immor(t)ale, 2020
  • Il galateo, 2019
  • La canestra di frutta, 2018
  • A mezz’aria, 2022

La nostra visita a Cielomare

Sopiti dal caldo di rientro in una Matera popolata perlopiù dai turisti, raggiungiamo il Momart Gallery in un pomeriggio domenicale per ammirare di persona le opere di Ilaria Abbiento e Giuseppe Ciracì. Le suggestioni caravaggesche ma anche davinciane – con la presenza di arti umani finemente disegnati e scene di opere pittoriche del tredicesimo e del sedicesimo secolo – sono percepibili a occhio nudo nelle opere di Ciracì e be si intrecciano con paesaggi marini a tratti ghirriani della Abbiento, fine fotografa che immortala angoli di mari e coste fissati nel tempo della memoria e delle tinte di blu dominanti ogni scenario raffigurato dai due artisti.

Correnti gravitazionali, 2016 - Ilaria Abbiento
Correnti gravitazionali, opera fotografica di Ilaria Abbiento del 2016

 

E così, sguardi e ricordi di noi spettatori si tuffano all’ombra di un faro solitario, con le onde che sommergono ogni delicata certezza sulla policromia tinta di blu che compone le opere di Ciracì, in un discorso artistico che fila anche quando le suggestioni seicentesche – riprese nei componimenti artistici dell’artista brindisino – si scagliano sulle immagini tinte di confortevole malinconia della Abbiento, a sugellare la spiritualità di questo incontro materiale fra arti antiche e moderne, in una comunione non più ideale ma tangibile tra cielo e mare.

Tre opere di Giuseppe Ciracì.
Tre opere di Giuseppe Ciracì.

 

U Cry(ne), opera del 2022 di Giuseppe Ciracì
U Cry(ne), opera del 2022 di Giuseppe Ciracì

 

Sulla sinistra, opera Blu immor(t)ale del 2020, di Giuseppe Ciracì
Sulla sinistra, opera Blu immor(t)ale del 2020, di Giuseppe Ciracì

Breve bio di Ilaria Abbiento

Ilaria Abbiento è un’artista di Napoli. La sua pratica artistica, che dedica da molti anni al tema del mare, è costellata da immagine e materia e percorre itinerari cartografici immaginari volti a un’indagine poetica del suo oceano interiore. È stata allieva di Antonio Biasiucci, orientando il suo percorso a una ricerca di fotografia d’autore. Le sue opere sono state esposte in molte gallerie d’arte e musei prestigiosi sia in Italia che all’estero. La sua ricerca, incentrata sul tema del mare, parte da una profonda immersione introspettiva per costruire una narrazione poetica che indaga il suo oceano interiore.




Breve bio di Giuseppe Ciracì

Brindisino, Giuseppe Ciracì avvia il suo percorso professionale in Puglia, per poi trasferirsi a Milano, nel 2003, dove sviluppa le ricerche nell’ambito della pittura figurativa. Nel 2007 collabora con i suoi dipinti al film-documentario Sigmund Freud, Il grande pensatore, per la regia di Ferruccio Valerio. Nello stesso anno focalizza l’intera produzione sul tema del ritratto per poi approdare alla serie polimaterica ispirata ai fogli di Windsor. Prende parte a numerose collettive e personali in Italia e all’estero, da Lecce a Roma, da Venezia a Milano, fino a Berlino e Bali, in Indonesia.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email

ti potrebbero interessare i seguenti articoli

Lascia un commento