Fino al 30 giugno 2024, presso l’Ex Ospedale di San Rocco, è possibile visitare la mostra “Cuba introspettiva. Esperienze performative di videoarte”, ideata e curata da Giacomo Zaza e promossa dal Museo Nazionale di Matera. L’esposizione è visitabile nei seguenti giorni e orari: dal lunedì alla domenica, dalle 9:00 alle 20:00, il mercoledì dalle 16:00 alle 20:00.
La mostra evidenzia l’andamento diversificato delle ricerche artistiche cubane, slegandole da qualsiasi etichettatura e cliché folcloristico. Pone in risalto la produzione di nuovi significati mediante pratiche video performative. Inoltre, l’esposizione crea un importante momento per conoscere alcuni temi del mondo cubano, la sua insularità, facendo eco anche alle ricerche fuori dall’isola. Dimostra come la crisi ideologica degli ultimi decenni contribuisce a una pratica artistica desiderosa di superare lo scarto tra il passato storico e il presente sociale, configurando un campo d’indagine visiva, nonostante la limitatezza delle apparecchiature che caratterizza l’isola.
La videoarte e le esperienze performative di Cuba Introspettiva
Il percorso espositivo si articola attraverso le esperienze di videoarte di dodici artisti cubani, protagonisti della ricerca contemporanea dentro e fuori l’isola: Juan Carlos Alom, Analía Amaya, María Magdalena Campos-Pons, Javier Castro, Susana Pilar Delahante Matienzo, Luis Gómez Armenteros, Tony Labat, Ernesto Leal, Glenda León, Sandra Ramos, Grethell Rasúa e Lázaro Saavedra.
Gli artisti coinvolti affermano lo sguardo introspettivo dell’arte a Cuba: quell’attitudine particolare di incoraggiare un viaggio, mai scontato e lineare, tra pensieri e sensazioni, deviazioni e trasfigurazioni, in rapporto dialettico con i limiti e i radicamenti, gli stereotipi e le contraddizioni. Un viaggio empatico e pulsante che incontra i contesti urbani (le strade dell’Avana) e ingloba le melodie e le sonorità tipiche (dai ritmi afrocubani al reggaeton), i comportamenti e le abitudini, le vicissitudini e i desideri che legano l’individuo al gruppo. Cuba Introspettiva offre la possibilità di intraprendere un percorso visivo corale e molteplice che mette in primo piano un immaginario di libertà (erede del carnaval cubano) nel quale confluiscono frammenti decentrati di una narrazione d’impegno etico. Qui s’intrecciano spazio pubblico e spazio privato (spesso negato dai precetti del Comunismo), vicende socio-culturali e inattesi percorsi fantasiosi.
La pratica video cubana porta con sé un’incredibile spinta performativa. I 12 artisti scelti per Matera si muovono tra valori fondativi dell’esperienza (la solidarietà, la libertà dell’individuo) e la ricerca di una dimensione poetica, uno spazio sensibile, a volte corteggiando il “mondo magico”. Esplicitano sia visioni non convenzionali – discostandosi o avvicinandosi a implicazioni politiche – sia un racconto metaforico che intende aggiungere discorsi differenti rispetto all’ordine stabilito. L’intento è di sfuggire agli stereotipi per definire un laboratorio visivo pensante.
Le dichiarazioni degli organizzatori
«L’ampio sguardo rivolto alla ricerca artistica da Cuba, con particolare attenzione ai protagonisti di una sperimentazione visiva tra le più interessanti dell’area caraibica – sottolinea Annamaria Mauro, direttore del Museo nazionale di Matera – conferma l’apertura del Museo al mondo contemporaneo internazionale. Il complesso monumentale dell’Ex Ospedale di San Rocco continua a essere un laboratorio di perlustrazione della creatività odierna, capace di offrire immaginari condivisi ed esperienze provenienti da diversi ambiti culturali».
«Negli artisti in mostra – spiega Giacomo Zaza, curatore dell’esposizione – prevale una visione riflessiva, intrisa di tratti ironici e paradossali, scabri e inquieti, come avviene in certa letteratura cubana, da Virgilio Piñera a Pedro Juan Gutiérrez. Una visione accompagnata dall’interiorizzazione e dal vaglio della storia (con le sue derive), nonché uno scenario ricco di attitudini sincretistiche. La pratica video cubana porta con sé una marcata spinta performativa. Gli artisti scelti per Matera si muovono tra valori fondativi dell’esperienza (la solidarietà, la libertà dell’individuo) e la ricerca di una dimensione poetica e di uno spazio sensibile, presso corteggiando il mondo magico».