Dantedì al Museo Nazionale di Matera

Dantedì 2022 - Palazzo Lanfranchi Matera

Torna anche quest’anno Dantedì, la Giornata Nazionale dedicata a Dante Alighieri che ricorre ogni anno il 25 marzo. Dopo la prima edizione, il Museo Nazionale di Matera propone uno speciale percorso artistico, letterario e musicale insieme.

L’evento, dal titolo “D(ur)ANTE… una visita al Museo Nazionale di Matera”, è organizzato in collaborazione con l’APS Giallo Sassi, associazione che collabora con il Museo alla fruizione e valorizzazione del patrimonio museale e si terrà il giorno 25 marzo 2022, a partire dalle ore 18.30, a Palazzo Lanfranchi.



Dantedì 2022 – Eventi in programma a Palazzo Lanfranchi

I visitatori saranno introdotti da uno studente che interpreterà Virgilio, all’interno della chiesa del Carmine, annessa al Museo di Palazzo Lanfranchi, dove prenderanno parte a un reading di terzine dantesche tratte dalle tre cantiche della Divina Commedia, a cura degli studenti dell’I.I.S. “E. Duni – C. Levi” di Matera nell’ambito di un PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento).

Interni della Chiesa del Carmine - Foto: Ufficio Stampa e Comunicazione del Museo Nazionale di Matera
Interni della Chiesa del Carmine – Foto: Ufficio Stampa e Comunicazione del Museo Nazionale di Matera

 

I versi saranno accompagnati dalle immagini delle opere custodite nel Museo di Palazzo Lanfranchi riferibili ai personaggi e/o ai temi della Commedia, in un crescendo che si concluderà con l’esecuzione a cappella del Vergine Madre, l’inno del XXXIII canto del Paradiso, su musica composta dalla Prof. Lorella Anna Maria Bruno, eseguito dall’ Ἀοιδή (Aoidè) Ensemble, che torna ad esibirsi per la prima volta dall’emergenza Covid-19.

Informazioni sui gruppi coinvolti nell’animazione del Dantedì 2022 a Matera

Gli studenti

L’evento vede impegnati 30 alunni delle classi 3^A, 3^B, 3^C, 3^D, 4^A, 4^D del Liceo Classico “E. Duni”, dell’I.I.S. “E. Duni – C. Levi” di Matera, nell’ambito del percorso PCTO (Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento), seguiti dalla tutor interna Prof.ssa Lorella Anna Maria Bruno e dal tutor esterno dott. Giovanni Calia e preparati dalle docenti del dipartimento di Lettere, le Prof.sse Rosa Alba Demetrio, Elena Di Caro e Anna Antonia Fiore.

L’associazione Giallo Sassi

L’APS Giallo Sassi è un’Associazione costituita da un gruppo di cittadini che ha scelto di vivere a Matera e di far crescere il Territorio, investendo le proprie energie nell’educazione dei giovani, come concreta possibilità di sviluppo per tutta la società. Obiettivo principale dell’Associazione Giallo Sassi è far conoscere, far vivere e far amare il proprio Territorio alle generazioni che lo erediteranno, affinché possano farvi germogliare il proprio progetto di vita.

L’Ensemble Aoidè

Diretto dalla Prof.ssa Lorella Bruno, fin dalla sua formazione, L’ensemble Aoidè si forma per caso nel 2013, quando, durante una lezione su Torquato Tasso, alcuni studenti chiedono alla prof.ssa Lorella Bruno di eseguire in prima persona uno dei madrigali del poeta cinquecentesco. L’idea è più folle che inusuale, ma la professoressa accetta e alcuni di diverse classi cominciano a riunirsi la sera. Accade un miracolo: la polifonia stenta, poi fluisce, il gruppo si cementa e si appassiona e iniziano le esibizioni. Si aggiungono altri 3 giovani cantori e nasce “Dodecasound Ensemble”. Nel 2016, la formazione cambia nome in Ἀοιδή Ensemble come tributo al Liceo Classico “Emanuele Duni” di Matera e all’amore che i suoi membri hanno verso la cultura classica.

Ensemble Aoidè - Foto: Ufficio Stampa e Comunicazione del Museo Nazionale di Matera
Ensemble Aoidè – Foto: Ufficio Stampa e Comunicazione del Museo Nazionale di Matera

 

L’ensemble prende il nome da Ἀοιδή (Aoidè), una delle tre muse originarie della Grecia antica. Figlia di Zeus e Mnemosyne, insieme alle sue sorelle Melete (musa del pensiero, della meditazione e della tecnica) e Mneme (memoria), presiedeva alle arti ed in particolare era la musa della voce e del canto. Ἀοιδή è musa a cui l’ensemble si ispira, perché ricorda che il canto è la forma di arte primigenia, da cui derivano tutte le altre, e che la voce è lo strumento musicale più naturale e perfetto che esista.

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