Il MOOM è il primo museo dell’olio in Italia: intervista a Marco Montemurro

Moom Matera - Interni

Nei giorni scorsi, il MOOM – Matera Olive Oil Museum è stato premiato come migliore proposta museale in Italia al Concorso Turismo dell’Olio organizzato dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e del Ministero dello Sviluppo Economico.

Il concorso, che ha visto differenti realtà museali confrontarsi sulle proposte esperienziali legate alla cultura dell’olio, ha decretato la vittoria del museo materano, scelto tra le 5 proposte museali finaliste con il suo percorso “L’Olio nei Sassi di Matera: tecnologie, qualità e vita quotidiana in un frantoio ipogeo per aver ricreato le suggestioni di un frantoio ipogeo nella magia di un luogo unico proponendo una forte interazione tra storia, cultura e conoscenza del prodotto.

Per conoscere le sensazioni dei vincitori e il percorso che ha portato il MOOM alla vittoria del Concorso, abbiamo intervistato Marco Montemurro, co-fondatore e gestore di questo museo materano, ormai divenuto un’eccellenza nazionale.

Buona lettura!



Ciao Marco. Innanzitutto, complimenti per il risultato raggiunto con il MOOM. Cosa significa per il vostro museo una vittoria del genere?

La vittoria al Concorso Turismo dell’Olio per noi rappresenta un’indicazione che stiamo andando nella direzione giusta! Cerchiamo sempre di metterci in discussione e di migliorare in tutti i processi e per questo sapere che i nostri sforzi sono ripagati dall’apprezzamento di esperti del settore del turismo e dell’olio, ci rende orgogliosi e soddisfatti del nostro lavoro

Come siete venuti a conoscenza del concorso?

Sono stato contattato direttamente dalla segreteria del Concorso. Matera era già nel circuito delle Città dell’olio e per questo credevo che la nostra presenza al concorso fosse dovuta, per noi e per le persone che costantemente ci supportano. Il concorso è al secondo anno, ma già si stanno preparando alla promozione di quello del prossimo anno!

Come si è svolto l’intero processo di candidatura e selezione e come lo avete vissuto?

La candidatura ha previsto la compilazione di un modulo con la descrizione del museo e della sua proposta d’esperienza turistica. Era un form abbastanza dettagliato dove ho cercato di spiegare tutto quello che il MOOM offre quotidianamente ai visitatori. In seguito, hanno comunicato che eravamo tra le prime cinque posizioni e che sarebbe venuta al museo la commissione di valutatori! Purtroppo in questo periodo non sono in Italia e quindi non sono stato presente alla visita da parte dei giudici, ma il nostro è un museo a gestione familiare e tutti hanno un ruolo, a partire da mio padre che il museo l’ha recuperato scavando con le proprie mani! Inoltre siamo stati sempre in contatto con il coordinatore della Basilicata per la Città dell’Olio, Pasquale Dimatteo, e con l’amministrazione del Comune di Matera. Sono stati proprio Pasquale Dimatteo e il Sindaco Domenico Bennardi le prime persone che mi hanno contattato in seguito alla proclamazione, ovviamente dopo i miei genitori e la mia compagna Martina, anche lei coinvolta attivamente nella gestione del MOOM.

Cosa cambia, nei progetti futuri del MOOM, la vittoria del concorso?

Questa vittoria è un giro di boa! Per noi è importante sapere che stiamo facendo bene, ma adesso siamo ancora più motivati a fare meglio. Purtroppo Matera è ancora vista sotto il punto di vista turistico come una città dove si può vedere tutto in una o due giornate. Ma questa città non è più quella di 10 anni fa! Ci sono tante nuove realtà e sappiamo che ormai non siamo più un’alternativa, ma una scelta! Il turismo enogastronomico può, e deve, essere una leva anche per la Basilicata. Siamo in contatto con tante realtà che stanno proponendo nuovi percorsi turistici, e il MOOM è ben contento di farne parte!

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