In occasione dell’anniversario della nascita (Napoli, 13 dicembre 1933), lo Studio Arti Visive rende omaggio a Lucio Del Pezzo con una mostra di disegni, litografie, collages ed acrilici provenienti da collezioni private visitabile fino al 10 gennaio 2024, dalle ore 18.00 alle ore 21.00 (festivi esclusi) o per appuntamento.
Personalità autentica e particolare, napoletano di nascita ma milanese di adozione, Del Pezzo ha sviluppato nel corso degli anni un personale linguaggio artistico, a tratti sognante e ludico, in costante oscillazione tra pop, neorealismo, dadaismo e metafisica ma con uno sguardo sempre attento e spesso critico nei confronti della realtà. Questa sua vocazione di impostazione neosurrealista e neodada lo portò alla fondazione del Gruppo 58, ensemble artistico composto da diversi esponenti di quel movimento alla fine degli anni ’50.
Il legame di Lucio Del Pezzo con Matera
La figura di Del Pezzo è stata ed è tuttora legata a Matera e, più in generale, al territorio lucano.
Del Pezzo giunse per la prima volta a Matera negli anni ‘50, ancora fresco degli studi accademici (fu allievo del maestro Emilio Notte), partecipando assieme ai fratelli Cascella all’atelier di ceramica nel nascente borgo de La Martella.
Le sue opere furono esposte dapprima nel 1971 (Metaponto) ed in seguito nel 1976 (Matera) nel corso, rispettivamente, di una collettiva e di due personali organizzate dalle Studio Arti Visive in collaborazione con la galleria Il Centro di Napoli e Marlborough di Roma. Seguiranno negli anni altre mostre organizzate sempre a Matera dal Circolo La Scaletta e dalla Galleria S. Biagio di Giovanni Dell’Acqua.
In tempi più recenti Franco Di Pede aveva chiesto a Lucio Del Pezzo di curare il progetto (il cui disegno originale viene oggi presentato in mostra) di una installazione artistica, un labirinto, da realizzare nei pressi della chiesa del borgo La Martella (progetto poi eseguito nel 2015).
Completano l’esposizione due opere di Franco Di Pede che ha voluto, in questo modo, rendere un personale omaggio all’artista – morto nel 2020 a 86 anni – cui era legato da profondi rapporti di amicizia risalenti al comune periodo di studi presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli.
Un particolare ringraziamento al mecenate Giuseppe Gatti per la preziosa collaborazione offerta in occasione della realizzazione di questa iniziativa.