MATA - Museo Diocesano Matera

MATA - Museo Diocesano Matera

museo di arte sacra

Viaggio nel tempo fra storia e teologia

Via Riscatto, 12

Sasso Caveoso

orari di apertura

Tutti i giorni dalle 9 alle 19

costi di ingresso

Intero: € 5,00
Ridotto: € 3,00

Inaugurato nel 2011, il MATA – Museo Diocesano di Matera è stato allestito in antichi locali ristrutturati della Diocesi di Matera, nell’ex-Seminario costruito nel 1906 dall’allora arcivescovo di Matera, Raffaele Rossi.

Il MATA si compone di 3 ampie sale in cui sono esposte varie opere di arte sacra. Il progetto prevede l’ampliamento del numero di opere esposte sia della tipologia e della loro provenienza.

Attualmente il MATA ospita un cospicuo numero di argenti sacri provenienti dal tesoro della Cattedrale di Matera e dalla chiesa di Santa Chiara: tali oggetti sono databili tra l’XI e il XIX sec.

Tra gli oggetti più antichi esposti presso il MATA spicca l’enkolpion – o croce pettorale – di manifattura bizantina, della metà del XI secolo: è probabile che tale oggetto sia stato realizzato dal Tiraz di Palermo, una delle officine più prestigiose del medioevo.

Altra curiosità: il MATA – Museo Diocesano di Matera sorge su un’area che, almeno mille anni fa, ospitava l’abbazia benedettina di Sant’Eustachio, di cui oggi è possibile visitare il soccorpo.

BREVI CENNI STORICI DEL MATA

Aperto al pubblico per la prima volta il 16 aprile 2011, su volere dell’allora arcivescovo della Diocesi di Matera S. E. Mons. Salvatore Ligorio, il MATA – Museo diocesano di Matera vuole rappresentare una novità sotto diversi aspetti, soprattutto dal punto di vista concettuale: in tale museo, infatti, non vengono esposti solo gli argenti citati poc’anzi, ma si punta anche all’esposizione di un complesso di opere di diversa tipologia e provenienza artistica, disposte in un percorso che – partendo dal patrimonio ottocentesco e novecentesco di proprietà ecclesiastica – condurrà fino alle origini documentate della Chiesa diocesana di Matera.

Quadri, sculture, paramenti, oggetti sacri, parati, documenti e libri antichi testimoniano il desiderio di voler ragionare in termini interdisciplinari e transdisciplinari. Accanto alle discipline connesse intrinsecamente ai beni culturali si affiancheranno – e in alcuni casi si privilegeranno – le interpretazioni teologiche, le esegesi liturgiche frutto di ricerche specifiche nel settore da parte di storici e archeologi della liturgia.  

Insomma, non si tratta di una mera e stantia esposizione di manufatti sacri o di natura ecclesiastica quanto un viaggio a ritroso nel tempo con spiegazioni storiche e teologiche.

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