Padiglioni Invisibili: iperstrutture oniriche esposte presso il Museo Pino Settanni

Padiglioni Invisibili - omaso Binga | Maurizio Mochetti HYPÓGHEIOS

Quando

Dall’8 agosto al 15 settembre 2019

Dove

Museo per la Fotografia Pino Settanni

Orari

Da giovedì al lunedì
Dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20

Ingresso

Con “Passaporto Matera 2019”

Colpevolmente non vi avevamo ancora parlato del progetto Padiglioni Invisibili, coprodotto da Fondazione Southeritge e Fondazione Matera-Basilicata 2019 e dedicato ai temi dell’architettura scavata e ipogea. Bene, noi abbiamo visitato la prima mostra del progetto una settimana fa, casualmente e soprattutto un giorno prima della sua chiusura.

Il progetto, per fortuna, prevede altre esposizioni e una nuova mostra sarà inaugurata l’8 agosto 2019, alle ore 19.00, presso il Museo per la Fotografia Pino Settanni: l’esposizione Tomaso Binga | Maurizio Mochetti. Hypógheios,

Cosa sono i Padiglioni Invisibili

L’architettura scavata e ipogea e un sistema di cisterne sotterranee risalenti al XV, sono il soggetto visivo, spaziale e strutturale del progetto Padiglioni Invisibili che indaga la responsabilità dell’estetica, dell’architettura e della ricerca artistica pluridisciplinare nel processo di creazione e rigenerazione dei luoghi. Con il progetto Padiglioni Invisibili e la riattivazione di questi spazi ipogei nel cuore dei Rioni Sassi, ai visitatori si offre l’opportunità di esperire lo spazio e il tempo di una parte rappresentativa del “patrimonio geoculturale” della città di Matera. Un patrimonio che la Fondazione SoutHeritage sta attualizzando e valorizzando sia attraverso il restauro e la rifunzionalizzazione degli spazi, sia attraverso la produzione di opere e progetti in situ.

La nuova mostra di Padiglioni Invisibili

La precedente mostra – quella che abbiamo visitato e che vi racconteremo nel report da dedicare a Padiglioni Invisibili – ha offerto ai visitatori la possibilità di un’immersione emozionale e sensoriale del “sotterraneo”, con la produzione di installazioni oniriche.

La nuova mostra, con la doppia personale di Tomaso Binga e Maurizio Mochetti, è una riflessione su una cavità di interesse culturale e socio-antropologica che diventa per l’occasione spazio in cui l’arte modifica temporaneamente la percezione dello spettatore e lo invita a un viaggio, a un tragitto, a un cammino in cui l’opera si fa tutt’uno con l’architettura.

Ad aprire il percorso è Domus Aurea (2019) di Tomaso Binga, frase composta dall’Alfabeto poetico monumentale nato dalla rilettura della storica Scrittura vivente (1976) con cui l’artista, in tempi non sospetti, ha scardinato alcuni meccanismi sociali incentrati sull’egemonia maschile e soverchiato ogni forma di tabù per entrare a gamba tesa (utilizzando la metafora dell’uterino e dell’underground) nel dibattito culturale degli anni Settanta, ancora troppo sottomesso al comune senso del pudore.

Quattro opere ambientali del maestro Maurizio Mochetti, tutte basate sull’utilizzo del laser, attraversano le sale dell’intero spazio espositivo per creare potenti ponti tra penombre, vuoti d’ombra e un codice luminoso la cui elasticità si fa linea, piano, punto, traiettoria visiva. Freccia Laser (1988), Retta si nasce, curva si diventa (1988), Mectulle (1989) e Filo con laser (1984) sono i progetti presentati per ridisegnare gli ambienti ipogei e mostrare un processo culturale inteso come artificio, come sapere e potere creativo che fa dell’artista un intellettuale totale capace di ripensare lo spazio e di modificarne radicalmente la percezione.

In occasione della nuova mostra, giovedì 8 agosto, alle ore 11:30 si terrà un incontro tra il Maestro Maurizio Mochetti e Antonello Tolve su tematiche legate alla luce, al suono, allo spazio e al tempo, all’architettura e al concetto di “perfettibile”; nel pomeriggio, durante l’inaugurazione, Tomaso Binga porterà a Palazzo Viceconte una delle sue performance più note, entrate a buon diritto nella storia della sperimentazione artistica contemporanea, tracciando un’inedita relazione tra la funzione politica del corpo e lo spazio sotterraneo.

La mostra è a cura di Antonello Tolve (critico d’arte, docente presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata e direttore della sede romana della Fondazione Filiberto Menna), ed è organizzata in collaborazione con la Fondazione Filiberto e Bianca Menna (Salerno-Roma), la Galleria Frittelli Arte Contemporanea (Firenze) e lo Studio Maurizio Mochetti (Roma).

 

Biografie degli artisti

Maurizio Mochetti

Nato nel 1940 a Roma, dove attualmente vive e lavora. Nel 1968 ha esordito sulla scena artistica romana con la sua prima esposizione personale alla Galleria La Salita. Nel 1969 ha vinto il primo Premio Pascali a Polignano a Mare e nello stesso anno ha vinto il Premio Scultura alla VI Biennale Giovani di Parigi.  Nel 1970 ha partecipato alla sua prima Biennale di Venezia, cui sono seguite quelle del 1978, 1982, 1986, 1988, 1997. Sin dai primi anni Settanta si è affacciato sul panorama internazionale partecipando nel 1976 alla Biennale di Sidney, nel 1991 alla Biennale Internazionale di Nagoya e nel 1998 alla XXIV Biennale di San Paolo. Nel 1988 viene invitato come artista in residenza all’ Exploratorium, San Francisco (USA).
Tra le importanti partecipazioni menzioniamo: Linee della ricerca artistica in Italia: 1960/1980 (1981), Arte italiana 1960-82(1982), La otra escultura (1990), Roma anni ‘60. Al di là della pittura (1990), The Italian Metamorphosis (1994), Arte italiana: ultimi quarant’anni. Materiali anomali (1997), Minimalia. Da Giacomo Balla a… (1997), L’avventura della materia. Dal Futurismo al Laser (2001), Italics. Arte italiana fra tradizione e rivoluzione 1968-2008 (2008), Anni ’70. Arte a Roma (2013).
Ha esposto inoltre allo Stedelijk Van Abbemuseum di Eindhooven (1975), allo Stadtische Kunsthalle di Dusseldorf (1978), al Forum Kunst di Rottweil (1982), al Museo Alvar Aalto in Finlandia (1985), al Tel Aviv Museum of Art (1993).
Nel 2000 ha tenuto una delle sue più suggestive mostre personali dal titolo Elica Infinita al Centro Cultural del Conde Duque di Madrid.
Il 2003 è l’anno di una importante mostra retrospettiva al Palazzo Ducale di Sassuolo, seguita da quella del 2009 presso il Palazzo Collicola di Spoleto.
Nel 2011 ha vinto il concorso internazionale MAXXI 2per100 con l’opera Rette di luce nell’iperspazio curvilineo, installata permanentemente presso il Museo MAXXI di Roma. Nel 2013 ha vinto, inoltre, il Premio Presidente della Repubblica e nel 2017 ha ricevuto la Laurea Honoris Causa dall’Accademia di Belle Arti di Macerata.
Tra le esposizioni recenti: la mostra personale presso due delle sedi di Akira Ikeda Gallery (Berlino, Tokyo 2015-2016) e la mostra collettiva L’Image Volèe alla Fondazione Prada (Milano 2016).

 

Tomaso Binga

Tra le innumerevoli partecipazioni a mostre, rassegne e festival in Italia e all’estero sono da ricordare: nel 1978 alla Biennale di Venezia – Materializzazione del Linguaggio; nel 1981 alla XVI Biennale di S. Paolo do Brazil; nel 1986 alla XI Quadriennale di Roma; nel 1995 al III Festival di Polipoesia di Barcellona; nel 1998 a Poesia Totale al Palazzo della Ragione di Mantova; nel 2005 all’antologica Autoritratto di un matrimonio al MLAC dell’Università La Sapienza di Roma.

È presente in numerose raccolte di poesie e libri d’arte, tra cui: L’Arte Moderna, a cura di Gillo Dorfles, Fratelli Fabbri Editori, Milano, 1977; Italian Poetry 1960/1980, Red Hill Press, S. Francisco-Los Angeles, 1982; Arte Contemporanea – La Linea dell’Unicità, a cura di Lara Vinca Masini, Giunti, Firenze, 1989; Sine Aesthetica Sinestetica, a cura di Lamberto Pienotti, Empiria, Roma, 1990; La Pittura in Italia, Electa, Milano, 1993; Letteratura Italiana del ‘900, SEI, Torino, 1997; Storia dell’Arte Italiana del ‘900, a cura di Giorgio Di Genova, Bora, Bologna, 2000; La voce in movimento, di Giovanni Fontana, Harta Performing e MOMO, Monza, 2003.

Tra le sue pubblicazioni: Indovina cos’E’, Edizione Hetea, Alatri, 1987; Sono stanca a più non posso, Rossi & Spera Editori, Roma, 1987; Rimerotiche, presentazione di Lina Wertmuller, Gradiva, Roma, 1992; Vorrei essere un Vigile urbano, presentazione di Arrigo Lora Totino, Umberto Sala Editore, Pescara, 1995; Autoritratto a scatto, presentazione di Marie- Cloude Vettraino-Soulard, Le Impronte degli Uccelli, Roma, 2000; Come Cometa, poesia in contumacia, presentazione di Aldo Mastropasqua, Il Filo, Roma, 2003.
Attiva organizzatrice culturale dirige dal ’74 il centro culturale Lavatoio Contumaciale in Roma e dal ’92 partecipa in qualità di Vice Presidente alla gestione della Fondazione Filiberto Menna.

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