Dal 2 al 9 marzo 2024 lo Studio Arti Visive ospita “Realismo esistenziale e sintonie artistiche nell’espressione dell’umano”, mostra collettiva di artisti appartenenti al “realismo esistenziale”, nel quale operarono come gruppo – per circa un decennio – artisti del calibro di Giuseppe Banchieri, Floriano Bodini, Mino Ceretti, Gianfranco Ferroni, Giuseppe Guerreschi, Bepi Romagnoni, Tino Vaglieri.
La mostra dà il via al 60esimo anno di attività dello Studio Arti Visive e sarà visitabile tutti i giorni (festivi esclusi) dalle ore 18,30 alle ore 21 o per appuntamento al 3403049740.
Il Realismo Esistenziale
Intorno alla metà degli anni Cinquanta del secolo scorso, si formò a Milano, in una particolare temperie culturale e sociale, una corrente artistica innovativa e di grande impatto emotivo legata ad una visione dell’arte cosiddetta “esistenziale”. Il realismo esistenziale fu così denominato dal critico Marco Valsecchi nel 1956, poiché tale corrente artistica scaturiva dal tentativo di “riscoperta” della dimensione dell’umano non disgiunta da una feroce critica nei confronti della realtà e della società del tempo.
“Noi non volevamo – scriverà Romagnoni – fare politica attraverso quadri-manifesto o dichiarazioni programmatiche, ma attraverso una ricostruzione dell’uomo, esterna ed interiore insieme”.
Di qui la scelta “del non-colore” e la predilezione per “le periferie urbane, le fabbriche, gli interni con evanescenze fantasmatiche di larve umane, i muri umidi spesso diroccati, i personaggi solitari” (F. Negri).
Opere che suggeriscono questioni sempre attuali
La visione delle opere esposte in questa mostra genera suggestioni e riflessioni che dal recente passato si proiettano pienamente nel presente in quanto rimandano a questioni sempre attuali: la fatica e la precarietà del vivere (oggi acuita dalle pandemie e dal ritorno delle guerre), l’idea di libertà (nel mondo ancora oggi minacciata e troppo spesso negata), la ricerca di una nuova concezione di uomo (in tempi in cui si discute di “umanesimo trans-umano” e di “umanesimo oltre-umano” oltre che di intelligenza artificiale), la critica al conformismo sociale.
La mostra si completa con alcune opere, opportunamente selezionate, di Franco Di Pede, Luigi Guerricchio e Felice Lovisco, artisti lucani che condividono un “comune sentire” artistico con gli esponenti del realismo esistenziale.
Questo perché l’artista, riprendendo le parole di Bodini, “solo o in gruppo, catalogato in correnti o battitore libero, a mio parere non può fare altro che stare in mezzo agli impicci della vita”.
Uno sguardo particolare su Bodini
A Floriano Bodini e con la collaborazione del Museo Civico Bodini di Gemonio, la mostra dedica una particolare attenzione. Maestro di chiara fama mondiale, Bodini è stato scultore, incisore e medaglista oltre che autore di diverse opere monumentali sia civili che religiose. Tra queste non si può non ricordare anche la porta in bronzo della chiesa di S. Vincenzo de’ Paoli al borgo La Martella, che, inaugurata nel 2006 ad appena un anno dalla sua morte, rappresenta, di fatto, l’ultima sua creazione.
Si ringrazia Giuseppe Gatti di Milano e i collezionisti privati per il prezioso contributo offerto all’organizzazione della mostra.