Dal 14 Aprile al 25 Giugno 2023, Casa Ortega ospita la mostra “Josè Ortega nelle tavole di Giuseppe Palumbo“, in collaborazione con l’associazione Strane Nuvole: la vita dell’artista spagnolo raccontata da un maestro del fumetto attraverso 14 pannelli, realizzati nel 2014 in occasione dell’inaugurazione della casa dedicata all’artista spagnolo, che raccontano la vita e l’arte di Josè Ortega.
La mostra sarà visitabile nei giorni e negli orari di apertura di Casa Ortega, che potete trovare nella scheda dedicata a questo luogo.
Palumbo sarà presente all’inaugurazione, in programma venerdì 14 Aprile alle 18: un’occasione imperdibile per ascoltare dalle parole dell’artista come sono nati i suoi pannelli e il suo rapporto con l’arte dell’incisore spagnolo.
L’arrivo di Ortega a Matera e la scoperta della terza dimensione
Ortega arriva a Matera nel 1973 nella settimana dedicata alla cultura spagnola. Il circolo culturale La Scaletta, in collaborazione con lo Studio Arti Visive di Matera, organizza una serie di manifestazioni dedicate a Picasso. Invitano a Matera il poeta Raphael Alberti e con lui un giovane artista incisore, Josè Garcia Ortega. Il suo arrivo però è anche legato ad una promessa che Ortega aveva stretto con il suo amico Franco Palumbo, padre di Giuseppe e colonna portante del circolo La Scaletta, con cui Ortega era entrato in contatto grazie ad una conoscenza in comune.
Ciò che Matera ha offerto a Ortega, dal punto di vista artistico, è strettamente legato alla tradizione e al due luglio, giorno della nostra festa patronale. Egli assiste alle festività e rimane incredulo davanti alla distruzione del “mostro di cartapesta” – così definisce il carro trionfale. Entra così in contatto con i cartapestai materani, nello specifico Epifania e Castello, e con Giuseppe Mitarotonda, maestro ceramista, grazie ai quali sperimenta le tecniche tradizionali di lavorazione della cartapesta applicate alla sua arte di incisore.
Questa sperimentazione lo condurrà a fare un’importante rivoluzione nella sua espressione artistica: l’impiego della terza dimensione. Da questo incontro nasceranno i venti capolavori custoditi oggi a Casa Ortega: venti bassorilievi in cartapesta dipinti a tempera ad uovo attraverso cui Ortega racconta la sua Spagna e denuncia la brutalità della dittatura franchista.