Risonanze Cupa a Palazzo Lanfranchi

Risonanze Cupa Palazzo Lanfranchi

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Quando

Dal 17 al 27 novembre 2019

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Dove

Palazzo Lanfranchi

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Orari

Dalle 17 alle 22

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Ingresso

Libero

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Nell’ambito del progetto MIRVITA FREESPACE – L’Open Future fra ArteScienza e Umanesimo proiettati nell’Era Cosmica e Digitale, curato da Donato di Gaetano, con la collaborazione del Polo Museale della Basilicata, fino al 27 novembre, presso gli Ipogei del Museo di Palazzo Lafranchi, è possibile vedere l’installazione site specific “Risonanze Cupa di Vito Maiullari, con performace musicale di Pino Basile

L’opera “Risonanze Cupa” sintetizza passato e presente nell’esperienza artistica di Vito Maiullari, istituendo un nesso inscindibile con il contesto ambientale dell’entroterra murgiano a cui l’artista appartiene. La performance musicale rappresenta la fusione tra la ricerca di Maiullari – per il quale la pietra è intesa come custode del suono del tempo – e la ricerca di Pino Basile il quale – attraverso lo studio di strumenti effimeri della tradizione mediterranea e, in particolare, murgiana – cerca di proiettare nel futuro le potenzialità di oggetti che reinterpretano nell’Era Cosmica nuovi orizzonti gestuali e sonori. La fusione di questi due percorsi di ricerca delineano una nuova dimensione Spazio – Suono.

 

Informazioni sull’installazione “Risonanze”

Liberare la materia lapidea dal suo stallo silente: è questo l’intento di Maiullari, creando un dispositivo che guidi lo spettatore alla scoperta di una imprevedibile, quanto intrinseca, natura sonora della pietra. L’artista ha recuperato vecchie assi lignee di pedane da trasporto, strutturando una sorta di nicchia portatile in cui ha collocato in sospensione pietre disancorate dalla gravità della terra, grazie all’uso di canne leggere e flessibili in grado di sopportare peso e oscillazione della materia.

Ogni pietra, geometricamente squadrata, ma anche scheggiata sul limitare dello squadro, rievoca l’incastro delle punte di selce su bastoni della cultura musteriana, divenendo componente lapidea di un organo che intende farsi organico ad una dimensione di tempo assoluto in cui storico e preistorico si fondono.

Nell’intimità di questo spazio, concepito a misura d’uomo, si apre la possibilità di accedere ad un sacro recinto dove ogni gesto rivela l’eco di un ambiente rupestre che si deposita in un registro digitale restituendo l’ancestrale partitura di una perduta memoria.

 

Informazioni su Vito Maiullari e Pino Basile

 

Vito Maiullari

Nato a Torino nel 1961, dal 1980 al 1984 Maiullari frequenta l’Accademia di Belle Arti di Bari. È stato docente di Tecniche del marmo e delle pietre dure presso l’Accademia di Belle Arti di Bari e Reggio Calabria . Dal 1980 partecipa a manifestazioni multimediali, restauri, originali progetti educativi e formativi e realizza imponenti opere pubbliche.

Nell’attività trasversale di Maiullari è eloquente il progetto esposto nel 1996 all’Expo Arte a Bari “Io Amo La Murgia”, o le partecipazioni al “Festival della Terra delle Gravine”, o alle mostre sull’Ecosostenibilità, Galleria Noesi di Martinafranca nel 2014, ad Intramoenia Extra Art 2015 con “Casa Futura Pietra”. È socio attivo del Centro Altamurano Ricerche Speleologiche e divulgatore televisivo.

È un’Artista che propone nuove meditazioni sull’arte. La sua scultura è un’opera pura, frutto di un intenso rapporto con la materia e il territorio. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Importanti testate televisive si sono interessate al suo lavoro.

Attualmente insegna all’Accademia di Belle Arti di Foggia.

 

Pino Basile

Nasce a Zurigo nel 1969. Diplomato a Matera in “Strumenti a Percussione”, conta esperienze musicali di vario tipo in campo jazz, classico e contemporaneo, teatro musica, teatro danza, circo contemporaneo.

Da qualche anno è impegnato, come concertista e come didatta, nello studio e nella ricerca dei tamburi a cornice e a frizione della cultura popolare dell’Italia meridionale e di tutta l’area mediterranea. L’intento è di diffondere le peculiarità di strumenti considerati “non colti” in più ambiti artistici possibili.

Ha ottenuto l’attenzione di compositori contemporanei italiani e stranieri eseguendo partiture solistiche e improvvisazioni con formazioni orchestrali, big band, ensemble di musica. contemporanea, elettronica e con musicisti e gruppi di varie nazionalità con registrazioni discografiche ed esibizioni in importanti festival e teatri in Italia e all’estero.

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