Fino al 30 gennaio 2024, la Galleria Alessandro Albanese di Matera presenta la mostra collettiva The Lightning is a Yellow Fork, che include gli artisti Agnes Questionmark (Roma, 1995), Danni Pantel (Erlangen, 1989), Leilei Wu (Ningbo, Cina, 1997), Mattia Sugamiele (Erice, 1984) e Zach Reini (Denver, 1990) a cura di Anna Vittoria Magagna.
La mostra è visitabile tutti i giorni dalle 18.30 alle 21. Prende il nome da una citazione dell’omonima poesia di Emily Dickinson, in particolare dai versi “The Lightning is a yellow Fork/ from Tables in the Sky“, che evocano l’immagine straniante di un fulmine improvviso, paragonato a una forchetta gigante in caduta da un vasto tavolo cosmico, un riferimento conturbante sull’ignoto e l’universo.
Testo critico
a cura di Anna Vittoria Magagna
Gli artisti in mostra esplorano l’ignoto del nostro contemporaneo, attraverso il loro lavoro e le loro pratiche. Mattia Sugamiele si concentra sulla trasformazione dell’immagine, che cambia continuamente, svuotandosi da quel sistema di segni che era in grado di evocare, creando un vuoto in cui la tecnologia trova il suo spazio.
I lavori pittorici e scultorei vivono di due vite tra sperimentazione digitale e fisica, con materiali che spaziano dai colori lavorati con l’aerografo, immagini digitali fino a tessuti e ovatta di recupero.
Diversamente, Zach Reini, fa riferimento a un indice di segni ben preciso, attingendo al registro della cultura pop e mediatica, per investigare il retaggio della nostra società capitalista, l’utilità della nostalgia e la natura volubile dei sistemi culturali basati sul commercio.
Anche il lavoro di Danni Pantel si concentra su un aspetto della condizione umana, dando voce al paesaggio enigmatico dell’irrazionale e il subconscio. Le aree pittoriche luminose e nettamente delineate vengono ripetutamente sovrapposte da linee sottili in bianco e nero, che riflettono la ricerca di un equilibrio caotico quale condizione dell’uomo.
Il lavoro di Agnes Questionmark parla della condizione biologica e genetica dell’umanità. Le sperimentazioni dell’artista partono dalle origini di natura acquatica, in cui la vita subacquea si specchia nella figura fetale e si tramuta in nuovo fluido ibrido, che va oltre i limiti di genere e di specie. Infine, anche le opere scultoree di Leilei Wu espongono la metamorfosi della natura, la sua fragilità, con forme simili a invertebrati, elaborate attraverso la tecnologia contemporanea del disegno e la produzione tridimensionale. Le sue opere sono ibridi, tra organico e materiale sintetico, e interrogano il rapporto tra natura, tecnologia e riproduzione.
The Lightning is a Yellow Fork è un fulmine improvviso e rivelatore che irradia seppur in modo fugace, alcune verità della condizione umana: la sua complessa profondità emotiva, il rapporto di ibridazione tra uomo e sintetico, insieme alla frammentazione della sua storia capitalista, e del suo tempo attuale con la sperimentazione tecnologica.
Biografie degli artisti
Agnes Questionmark
Nata a Roma nel 1995, utilizza la performance, l’installazione e la scultura per portare lo spettatore in un viaggio verso la sua radice, mettendo in discussione la sua genesi e presentando incerte potenzialità future del divenire. Questionmark ha conseguito il BFA presso il Camberwell College of Arts di Londra e sta attualmente frequentando il MFA presso il Pratt Institute di New York. Il suo lavoro è stato esposto in tutto il mondo; la sua più recente performance di lunga durata, “CHM13hTERT”, è stata presentata allo Spazio Serra di Milano. Nel 2023 le è stata commissionata una performance e un’installazione per il Padiglione italiano della 14a Biennale di Gwangju e ha presentato la sua performance “Falling Water” al Centre d’Art Contemporain (MAMCO) di Ginevra, Svizzera. Nel 2022 è stata selezionata come finalista di CIRCA ART X DAZED Class of 2022, con il video della sua installazione e performance di grandi dimensioni “TRANSGENESIS”, che ha avuto luogo a Londra, presentata da The Orange Garden in collaborazione con Harlesden High Street. Nel 2019 è stata selezionata per partecipare alla Midwater Residency in collaborazione con lo Studio Forlane sull’isola di Poros, in Grecia. Nello stesso anno ha esposto nell’antica città di Cosa, Ansedonia, per il primo capitolo di HYPERMAREMMA, The Submerged City. Nel 2017 ha ricevuto il premio “Lorenzo Il Magnifico” alla Biennale di Firenze nella categoria Performance Art.
Danni Pantel
Nata a Erlangen nel 1989, vive e lavora a Berlino. I suoi dipinti e le sue sculture sono presenti in collezioni nazionali e internazionali, tra cui la Collezione Pizzuti del Columbus Museum of Art, Columbus, USA e la Mora Art Foundation, Liechtenstein. Tra le mostre personali più recenti: The Milk Is Sour, Collectors Room, Amburgo, Germania, 2022; The Kids Are Having None Of It, Kanya Kage, Berlino, Germania, 2020; Hysteria, DUVE Berlino, Germania, 2019; It Takes Two, DUVE Berlino/ Monica Eulitz New York, Allan Street, New York, US, 2019; She Never Really Looked Nice, Ibiza, Spagna, 2018; Serindipitous Intention, DUVE Berlin, Berlino, Germania, 2017; Solo In The Dojo, Alte Münze, Berlino, Germania, 2016. Tra le mostre collettive e le collaborazioni più recenti: Meet Us on Jupiter, Collection Room, Amburgo, 2022; Limbo Land, Culterim Gallery, Berlino, Germania, 2022; Paradise Room, Goodroom by J. Fricke-Waldthausen, Berlino, Germania, 2022; Natural Selection, Room 57 Gallery, New York City, USA, 2022; Abstract, Room 57 Gallery, New York City, USA, 2021; Nothing’s Gonna Change My World, Raumwww, Berlino, Germania, 2021; Talking About Next Generation, Eigenart Lab / Collectors Room, Amburgo, Germania, 2021; Heatwave, Room57 Gallery, New York City, USA, 2021; Outset Germany Switzerland, charity auction, St. Moritz, Switzerland, 2021; Chapter One, Room57 Gallery, New York City, USA, 2020; Painting Before Painting, Galleria Alessandro Albanese, Milano, Italia, 2020; Harmony, Belvedere Art Space, Beirut, Libano, 2020; Transitions, The Solar Panel Art Series, by Olafur Eliasson, Berlin, Germany, 2019; Art Biesenthal, Biesenthal, Germany 2019; Kollegtief Studio, Berlin Germany, 2016.
Leilei Wu
Nata a Ningbo, Cina nel 1997, è un’artista con base a Milano, Italia. Leilei Wu ha conseguito il Biennio in scultura presso l’Accademia di Brera e la laurea BFA presso l’Istituto di Ceramica di Jingdezhen. La sua pratica si estende attraverso vari media, tra cui oggetti stampati in 3D, installazioni, sperimentazione sull’immagine, web art e ricerca sull’intelligenza artificiale. Leilei Wu trae ispirazione sia dalle forme organiche che dai materiali sintetici, con l’obiettivo di sviluppare un linguaggio scultoreo ibrido e distintivo. Il suo lavoro mira a disturbare i piani fisici, sociali, computazionali e metafisici della realtà attraverso un approccio ludico e speculativo, tipico della fantascienza. Il suo lavoro pone domande sulle nuove tecnologie di produzione, riproduzione e distribuzione, con un’attenzione particolare all’esplorazione del rapporto tra arte e tecnologia, ecologia, mitologia e pensiero poetico. Le opere di Leilei Wu sono state esposte a livello nazionale e internazionale. Nel 2023 ha partecipato in Italia a mostre come “XIX Giornata del Contemporaneo” di AMACI con Zonablu, “Like A Little Disaster” supportata dalla Fondazione Pino Pascali, e mostre internazionali come la mostra parallela alla Biennale di Chengdu in Cina, il Museo DenBosch nei Paesi Bassi e “Breggiarte2023” con Associazione Percorsi Culturali in Svizzera. È stata anche selezionata per gli Harper’s Bazaar Art & Design Awards 2023. Nel 2022, Leilei Wu è stata scelta per la mostra “Curated by Alcova” e ha tenuto una personale in Milano. Inoltre, ha partecipato all’esposizione Mitologie Digitali del Festival Seta 2022, presentata a Prato e al Museo d’Arte di Taizhou in Cina. Ha contribuito a un progetto di ricerca sulla stampa con robot industriali organizzato da The Bartlett UCL e l’Universidad Europea presso Nagami.
Mattia Sugamiele
Nato a Erice nel 1984, è un artista che vive e lavora a Milano. Dopo un diploma in produzione e audio video allo IED di Milano, l’artista sviluppa un particolare interesse per le pratiche artistiche e decide di iscriversi all’Accademia di Brera a Milano, dove consegue la laurea in Arti Visive con pratica pittorica nel 2016. Durante il percorso accademico, è stato inserito in alcune mostre collettive, tra cui la Grafica in Opera a Villa Gori (Lucca, 2013), la collettiva Nuovi Sguardi al Museo Magi (Pieve di Cento, BO, 2014), Amori Possibili all’Ex Studio di Piero Manzoni (Milano, 2014) e Pittura Futura allo Spazio Rivoli 2 di Roberto Casiraghi (Milano, 2016). Accanto alla pratica pittorica, Sugamiele si interessa alla sfera musicale, realizzando un progetto di pittura sonora MM/SS eseguito alla Meet Factory (2014), al Festival della Fotografia Europea (Reggio Emilia, 2014) e al Café Central (Bruxelles, 2015). A partire dal 2017, l’artista si è dedicato interamente allo sviluppo della sua ricerca, con mostre presso Photo Israel (Tel Aviv, 2017), Palazzo Oneto a Manifesta 12 (Palermo, 2018), con la partecipazione alle iniziative di Studi Festival, (Milano,2018 e 2019)e ReaFair (Milano, 2020), a cui segue un periodo di residenza presso Viafarini (Milano 2020-2021). Dopo il premio e la mostra all’Hangar Art Center (Bruxelles, 2021), ha esposto al Premio Nocivelli (Brescia, 2021), presso a. topos (Venezia, 2021), Edicola Radetzky (Milano, 2021), Art on video a cura di Chiara Guidi (Salerno, 2021), Artbite di Nicoletta Rusconi, Cica Museum (Corea del Sud 2021), Die Digitale (Dusseldorf, 2021), nella mostra personale alla galleria Alessandro Albanese (Milano 2021) e nelle mostre collettive presso Galleria Verrengia (Salerno, 2022). Lo scorso anno ha partecipato a Camera Tripla curata da Leonardo Regano presso Labs Contemporary (Bologna, 2022) e Verona Art Fair (2022). Nel 2023 è stato invitato dalla Commissione Europea a Bruxelles a rappresentare con un’opera inedita, della serie de La Società delle Mangrovie ispirata dall’omonimo pensiero del filosofo Floridi, il lancio dell’Innovation Fund per la sostenibilità. Questo anno ha presentato Artemis, bipersonale presso Spazio15 (Brescia, 2023) Contestabile curata da Davide Silvioli presso il Cluster (Roma,2023) e Mirrorland a cura di Valentina Ciarallo presso l’Eden (Roma, 2023).
Zach Reini
Nato a Denver nel 1990. Il suo lavoro si è guadagnato una certa notorietà per l’impegno in un archivio visivo composto da simboli culturali e commerciali costantemente riciclati che si sono staccati dalle loro origini storiche. Questi significanti fluttuanti si ritrovano a riemergere attraverso il tempo e la geografia, spesso con significati completamente trasformati, lasciando la sensazione che forse tutti i valori sono soggetti al cambiamento. Reini sfrutta questo campo aperto con un ironico senso dell’umorismo per creare oggetti al tempo stesso familiari a molti contesti, ma particolari a nessuno. Reini è stato esposto a livello nazionale e internazionale, comprese le recenti mostre alla Stems Gallery di Bruxelles e alla Castor Gallery di New York. In precedenza ha esposto opere presso LVL3 a Chicago e NAM Projects a Milano. Le sue opere sono state esposte alla NADA Art Fair di New York e Miami. Reini ha tenuto una mostra personale al Boulder Museum of Contemporary Art nel 2012 e recentemente ha partecipato a una mostra al Museum of Contemporary Art di Denver.