In contemporanea con la mostra XL di Dario Carmentano, a Palazzo Malvinni Malvezzi è allestita un’altra mostra d’arte contemporanea: si tratta della collettiva FЯAGILE – Pensieri sul crinale, con le opere di quattro artisti italiani già affermati con esperienze internazionali: Cesare Galluzzo, Elena Modorati, Gianni Moretti e Maria Elisabetta Novello.
Con il patrocinio di Regione Basilicata, Provincia di Matera, Comune di Matera e Accademia di Belle Arti di Brescia Santa Giulia, la mostra è stata inaugurata lo scorso 10 dicembre e nasce come progetto di Tesi Specialistica del Biennio di Comunicazione e Didattica dell’Arte di Alessia Pietropinto, laureanda dell’Accademia bresciana, che ne è anche la curatrice.
Giorni e orari di apertura
La mostra è aperta con ingresso libero fino al 14 gennaio 2023, dal martedì alla domenica, dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15:30 alle 19:00. Nelle giornate del sabato e della domenica, si possono prenotare visite guidate per gruppi al seguente numero: +39 3275588703.
La mostra resterà chiusa nei giorni 24, 25, 26 e 31 dicembre 2022; 1 e 2 gennaio 2023.
Alcune dichiarazioni sulla mostra
FЯAGILE – Pensieri sul crinale si presenta al visitatore come un suggestivo camminamento da compiere con devozionale rispetto, un mezzo comunicativo in grado di rievocare il passato, una reminiscenza necessaria e imprescindibile; ciò che permane è il ricordo, la rimembranza di un vissuto che non appartiene più ad una singola entità, il riflesso di ciò che è stato connesso con l’inafferrabilità di ciò che sarà.
Prima di visitarla, scopriamo la mostra attraverso le parole della curatrice Alessia Pietropinto: “Le opere di repertorio e le installazioni site-specific di Cesare Galluzzo, Elena Modorati, Gianni Moretti e Maria Elisabetta Novello danno vita ad una concreta, ma evanescente, manifestazione dell’Io interiore, ad una lenta e graduale scoperta di una personale fragilità condivisibile e riconoscibile.”
Gli artisti, mediante una serie di opere, differenti per tecnica, materiali e conformazione, reinterpretano il tema della fragilità non come manifestazione di una mancanza, bensì come principio dal quale attingere per estrapolare una sincera ed intima motivazione sensibile. Ad emergere è una indiscussa corrispondenza tra una temporalità senza fine – rappresentata dalla città di Matera – e una perpetua e lenta trasformazione di elementi, quali la cera, la carta, la polvere e il legno, la cui apparente impercettibilità e intangibilità racchiude e preserva segni di un tempo presente e passato.
Il concetto cardine della mostra viene approfondito ulteriormente dal critico d’arte Matteo Galbiati, docente dell’Accademia di Belle Arti di Brescia Santa Giulia: “La bellezza fragile, nobile e antica, di Matera si riflette nelle esperienze di questi artisti che nutrono le loro
opere grazie a esperienze vive, diverse pur consimili tra loro, trascritte poi con quella delicata poesia che concede a ciascuna loro creazione la magnificenza del poco, la forza trattenuta dell’instabile, la riflessione profonda della precarietà esistenziale. Ogni intervento si rinnova nello spazio e nel tempo e ristabilisce la potenza dell’azione artistico-estetica che, in loro, diventa intimamente monumentale proprio nel gesto che vuole essere etico, colto e racchiuso in una perdurante forza che, in potenza, sembra cedere, appunto, alla propria “fragile” essenzialità esistenziale. La fragilità delle loro testimonianze concrete cerca, nel dialogo con l’altro, di suscitare e incontrare quel gesto di cura con cui salvaguardare le emozioni, le storie e le riflessioni umane di cui le stesse opere sono sempre attivo frammento.”
Pietro Iacovone, Presidente dell’Associazione di Volontariato Joven di Matera, interviene spiegando il progetto: “All’indomani del 2019, anno in cui la città di Matera è stata “Capitale Europea della Cultura”, e del successivo biennio caratterizzato dalle notevoli limitazioni imposte dalla pandemia, l’arte e la creatività tornano ad essere protagonisti nelle attività svolte dalle associazioni di volontariato, con l’intento di riprendere un percorso bruscamente ridimensionato che contempla la promozione del territorio e la sua coesistenza con il bello che crea l’arte e la cultura. Sono queste le principali ragioni che hanno generato il sostegno delle associazioni di volontariato per il progetto FЯAGILE. Pensieri sul crinale, che rappresenta un’iniziativa di enorme prestigio che affida all’arte contemporanea il compito di riconsegnare alla città un luogo – le Scuderie Reali di Palazzo Malvinni Malvezzi – recuperato dopo anni di abbandono e restituito
alla comunità grazie ad un restauro che lo rende nuovo motore di cultura.”
Biografie degli artisti
Cesare Galluzzo (Milano, 1987)
Cesare Galluzzo vive e lavora a Milano. La sua ricerca artistica, traendo ispirazione principalmente dal tema del viaggio e della natura, si fonda sull’azione astrattiva dei concetti e della realtà. Le immagini, in primo luogo mentali, vengono ridotte durante il processo da lui messo in atto a un grado zero e private del loro aspetto più fisico, fino al raggiungimento di una sfera più intima ed emotiva. Nel corso del suo indagare la componente strutturale diviene via via incerta, smaterializzandosi gradatamente nel tentativo di attuare un totale o parziale annullamento del peso da corpi che tendono a una trasformazione dello spazio fisico in uno spazio simbolico. Sulla base di questo principio cerca di raccontare la relazione tra Uomo e ambiente, in parallelo alla ricerca dei materiali che percepisce vivi, tentando di sbrogliare la complessa rete relazionale presente tra l’artificio umano e l’esistente naturale. Dal disegno all’installazione, l’essenza ridotta dei suoi lavori agisce sul confine tra il vuoto e la presenza, tra l’unicità del vissuto e il comune sentire: una linea su un foglio o un filo nello spazio sono componenti minimi che sussistono già su quel confine. Ciò che ne deriva è un silente mimetismo che si manifesta come evocazione di memorie, definendo la delicatezza degli equilibri e dell’esistenza.
La sua ricerca artistica è esposta in mostre personali e collettive in Italia e all’estero, tra le quali:
Tra le Residenze Artistiche: falia* Artists in Residence 2022, programma di residenza per artisti promossa da Associazione falia*, Lozio (BS); EcoArt Project Kuwait, programma internazionale di residenze per artisti, Sheick Abdullah Al-Salem Cultural Centre, sezione Fine Arts, Kuwait City (KWT); Albisola Artists in Residence, programma di residenze per artisti, promossa dall’Associazione Culturale Arteam e dalla rivista Espoarte, Albisola Superiore (SV).
Tra i riconoscimenti ottenuti: LXVII edizione del Premio Michetti. Oltre, nel cosmo, nell’incognito degli universi e dello spaziotempo della contemporaneità, Museo di Palazzo San Domenico, Francavilla al mare (CH), Selezionato dalla Giuria; Arteam Cup 2015, Officina delle Zattere, Venezia, Vincitore del Premio Albisola Artists in Residence; Plus Ultra. LVIII Premio Termoli, Galleria Civica d’Arte Contemporanea, Termoli (CB), Selezionato dalla Giuria); Premio Nocivelli 2012, Parco Comunale Lina e Angelo Nocivelli e Chiesa della Disciplina, Verolanuova (BS), Primo Premio Sezione Pittura Under 25 e Primo Premio Assoluto Under 25; “… E quindi uscimmo a riveder le stelle”. Dove sono?, Premio Artivisive San Fedele 2010-2011, Galleria San Fedele, Milano, Selezionato per la mostra finale; Premio Aletti ArtVerona 2011, Stand Fioretto Arte Contemporanea, VeronaFiere, Verona, Opera in concorso); L’Uomo e il suo Destino. Premio Artivisive San Fedele 2008-2009, Galleria San Fedele, Milano, Selezionato per la mostra finale.
Elena Modorati (Milano, 1969)
Elena Modorati vive e lavora a Milano, dove si laurea in Filosofia all’Università degli Studi. La sua formazione confluisce nel lavoro artistico come attitudine generale di riflessione teorica: il fare scruta sé stesso, il proprio senso, confrontandosi con una sostanziale ambiguità. A tema sono le dinamiche dello sguardo e della memoria, il legame con l’eredità culturale e l’ambiente naturale, la percezione esistenziale del tempo alternativa al tempo codificato, il rapporto fra spazio intimo e fisico, oggettivo e condiviso. Questa dialettica del dentro e del fuori si ripresenta nell’indagine di matrice antropologica del sacro come spazio rituale, circoscritto e avvalorante; il
sacro come specifica, pura dimensione di esistenza è al centro dell’analisi dell’atto contemplativo, momento in cui il pensiero cede il passo ad un’adesione non mediata e totalizzante; ricompare, di nuovo, nella partita fra caducità e atto del preservare, fra l’intermittente rivelarsi del nascosto, del profondo, e il suo necessario pudore.
La sua ricerca artistica è esposta in mostre personali e collettive in Italia e all’estero, ed è presente in collezioni private e pubbliche, tra le quali: Palazzo Ducale di Gubbio; Musei Civici Monza; Collezione Cesare da Sesto, Sesto Calende; Palazzo Comunale di Barlassina; Civico Museo Parisi-Valle, Maccagno.
Fra le esposizioni più rilevanti si segnalano: Red Brick Art Museum, Beijing (CHN); Musée du Jeu de Paume, Paris (FRA); Italian Institute of culture, Mexico City (MEX); Bocconi Art Gallery, Milano.
Nel 2014, immagini di suoi lavori hanno corredato il numero monografico (In)actualités de Derrida della rivista Rue Descartes in occasione del decennale della morte del filosofo Jacques Derrida.
Gianni Moretti (Perugia, 1978)
Gianni Moretti vive e lavora a Milano. Disegni e installazioni, così come pratiche artistiche relazionali e monumenti pubblici, sono i principali media e forme utilizzati nella sua ricerca, concentrata sulla forza, i limiti e le ombre dei diversi tipi di organismi.
La sua ricerca artistica è esposta in mostre personali e collettive in Italia e all’estero, tra le quali: Mongin Art Space, Seoul (KOR); MAR – Museo d’Arte della Città di Ravenna; MAC Museo d’Arte Contemporanea, Lissone; Museo di Palazzo Poggi, Bologna; Werkstatt der Kulturen, Berlin (DEU), Mestna Galerija, Nova Gorica (SLO); Palazzo Zenobio, Venezia; Casa della Memoria, Milano; Palazzo Marino, Milano; I.S.C.P., New York (USA).
Ha partecipato a due Eventi Collaterali della Mostra Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia: Round the Clock nel 2011 e M-O-D-U-S nel 2017. Ha collaborato con il MiC, Ministero della Cultura; Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, Milano; Accademia di Belle Arti P. Vannucci, Perugia; Accademia di Belle Arti, Bologna; Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, Lucca; FAI Fondo Ambiente Italiano, Milano; Fondazione Il Lazzaretto, Milano; LiSTA, Libera Scuola di Terapia Analitica, Milano; Dynamo Camp, Pistoia; Hongyu International School, Beijing (CHN).
Tra le Residenze Artistiche: Civitella Ranieri Fellowship, Civitella Ranieri, Umbertide; EcoArt Project Kuwait, programma internazionale di residenze per artisti, Sheick Abdullah Al-Salem Cultural Centre, sezione Fine Arts, Kuwait City (KWT); Harlem Studio Fellowship, New York
(USA) e Mongin Art Center, Seoul (KOR); GlogauAir, Berlin (DEU); Venezia RipArte, Scuola Internazionale di Grafica, Venezia; Museo CAOS, Terni.
Tra i riconoscimenti ottenuti: nel 2013, Premio Terna 05, Finalista selezionato, Roma; Premio SetUp 2013, Bologna, Primo premio; Premio d’Arte Rugabella 2011, Milano, Primo premio; Premio Arti Visive San Fedele 2006/2007 – Il senso del male, Milano, Menzione speciale); XXIII
Premio Oscar Signorini 2006, Milano, Primo premio; Premio Accademia Olimpica Nazionale 2006, Roma, Primo premio; Premio Iceberg 2005, Bologna, Primo premio; Premio Nazionale delle Arti 2003, Roma, Primo premio.
Nel 2015 è stato nominato Accademico di Merito dall’Accademia di Belle Arti di Perugia. Dal 2015 è docente in LABA, Libera Accademia di Belle Arti, Brescia. Nel 2018 inaugura Anna – Monumento all’Attenzione, intervento d’arte ambientale partecipata tutt’ora in corso di
installazione nel paesaggio di Sant’Anna di Stazzema, Lucca. Progetto prodotto e realizzato dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara nell’ambito del P.A.C., Piano per l’Arte Contemporanea del MiC. (www.anna-monumentoallattenzione.net).
Il suo lavoro è presente in collezioni private e pubbliche: Museo di Palazzo Poggi, Bologna; MAC Museo d’Arte Contemporanea, Lissone; MAR – Museo d’Arte della Città di Ravenna, Ravenna; Museo storico della Resistenza di S. Anna di Stazzema, Lucca; Collezione Università
Cattolica del Sacro Cuore, Milano; Museo dell’Accademia di Belle Arti, Perugia.
Maria Elisabetta Novello (Vicenza, 1974)
Dopo essersi laureata in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, ha esposto in numerose mostre personali e collettive, in spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero. Tra le sue più importati mostre: Concretezza dell’essenzialità. Mattia Bosco, Jannis Kounellis, Maria Elisabetta Novello, Galleria Fumagalli Milano a cura di Lóránd Hegyi; Punto Fermo, Essiccatoio Bozzoli, San Vito al Tagliamento (PN) a cura di Antonio Garlatti; Each Second is the last, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma a cura di Ilaria Gianni; Contrappunto. 8 Artisti, il Museo l’Opera, Casa Cavazzini Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Udine; Fragile Earth And Sky, Handle With Care, Galleria Anna Marra, Roma; Sursum Corda, Galleria Fumagalli Milano; Chronos. L’arte contemporanea e il suo tempo,
Palazzo Barbò Torre Pallavicina, Bergamo; Stanze della Meraviglia. Esotismo Fantastico Incanto nella Rocchetta Mattei, Rocchetta Mattei, Grizzana Morandi, Bologna; Salvifiche Unicità Per Empatie Rapaci, Bibo’s Place, Todi; la mostra personale Limen, Galleria Anna Marra
Contemporanea, Roma a cura di Lorenzo Respi.
Ha partecipato a due Eventi Collaterali della Mostra Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia: Round the clock nel 2011, Sant’Elena. La seduzione nel segno nel 2009 e Modus, tecniche, poetiche, materiali nell’arte contemporanea nel 2017. Nel 2016 si segnala la partecipazione alla 16a Quadriennale d’Arte di Roma, Palazzo delle Esposizioni, Roma.
Tra i riconoscimenti ottenuti: nel 2018, 12° Premio Segno Donna, Udine; nel 2015, Premio Amarene Fabbri – Un secolo di amarene, Palazzo Pepoli, Bologna, Menzione speciale; nel 2014, VI edizione Premio della Fondazione VAF, Perugia, Primo premio; nel 2013 Transparency
belongs to Citizens Blumm Prize, Ambasciata d’Italia, Bruxelles (BEL), Primo premio; nel 2012, Premio Combat, Museo Civico G. Fattori, Livorno, Menzione della giuria; nel 2010, Premio Artivisive San Fedele 2009/2010 – Il Segreto dello Sguardo, Milano; nel 2007, concorso
ManinFesto, promosso dal Centro d’Arte Contemporanea di Villa Manin di Passariano, Primo premio.
Nel corso della sua carriera artistica ha trovato nella cenere – componente strutturale essenziale del suo lavoro – il modo di concepire la sua poetica. Il suo è un agire minimo e precario su indizi di memoria antropologica privata e pubblica, sociale e relazionale. Novello
raccoglie il suo materiale e lo restituisce silente ma attraversato da un’azione responsabile, con una nuova identità e una nuova immagine. L’opera di Maria Elisabetta Novello accoglie un elemento effimero e fuggevole che porta in sé la fragilità del contemporaneo e la bellezza e l’instabilità dell’esistenza stessa evidenziando così ciò che si trova nel mezzo, tra il contenuto e la forma, l’individuale e l’universale, la privata apparizione e la collettività. L’opera viene percepita come strumento di rivendicazione e di confronto con il mondo, elemento che detiene la labilità ma, al contempo, l’incombenza e l’urgenza della persona che appartiene a quell’universo e per il quale “lotta”.