Nata da un progetto di Scuola Ombre Meridiane, patrocinato dal Comune di Matera, la mostra diffusa “La Mater(i)a delle immagini: racconti di una città viva“ narra la periferia materana attraverso gli scatti più significativi dei partecipanti alla masterclass di fotografia documentaristica e street photography “Guardare il tempo“, tenutasi dal 4 al 12 marzo, a cura del docente Alessandro Ghirelli e organizzata dalla Fondazione Zétema di Matera in collaborazione con la Scuola Ombre Meridiane.
La mostra diffusa – ideata, co-progettata e organizzata con i partecipanti alla masterclass (nonché autori delle fotografie) – resterà aperta al pubblico fino a domenica 30 aprile 2023 ed è visitabile tutti i giorni dalle 11:00 alle 19:00.
Le location della mostra
Sono 5 i luoghi che ospitano le fotografie:
- Palazzo Viceconte, in via San Potito n.7, ospita le foto di Franco Petralla, Raffaella Sacco e Carlo Magni;
- Palazzo del Duca, in via Muro n.50 , ospita le foto di Francesca Zito e Andrea Semplici;
- Hotel San Giorgio, in via Fiorentini n.259, ospita le foto di Michele Didio, Orsola Barberino e Donato Porzia;
- Masseria Fontana di Vite, in contrada Fontana di Vite , ospita le foto di Vincenzo Nicoletti, Francesca Cristallo, Michele Paradiso;
- Hotel del Campo, in via Lucrezio, ospita le foto di Enzo Ribatti, Antonio Lionetti e Michele Morelli.
Come nasce la mostra
Il percorso che ha portato all’organizzazione della mostra parte dalla masterclass sulla fotografia che ha trasmesso conoscenze e competenze tecniche adatte alla creazione di un progetto fotografico realizzato nei quartieri di Matera nati progressivamente dopo lo sfollamento dei Rioni Sassi: la mostra diffusa rappresenta la tappa finale e vuole raccontare questi quartieri attraverso gli sguardi dei fotografi e le suggestioni che le comunità, le architetture e i colori restituiscono.
Attraverso le loro fotografie, i partecipanti raccontano i differenti punti di vista, le emozioni e le suggestioni che hanno guidato la loro personale ricerca alla scoperta dei quartieri di Matera e delle comunità che li abitano. Una ricerca basata sulla diversità degli sguardi, sulla narrazione di una bellezza a volte nascosta e, per alcuni corsisti, un ritorno alle origini.