A cura di Carlo Magni
Quando abbiamo ideato MuseiMatera, sapevamo che la città ci avrebbe riservato grandi sorprese. Certo, non eravamo consci del numero esatto di musei presenti in città, ma sapevamo che conoscere in maniera più approfondita quelli già censiti ci avrebbe fatto incontrare storie e persone interessanti.
Capita spesso che di domenica mattina io esca per scattare qualche foto negli angoli meno battuti della città vecchia, compresi ovviamente i Sassi: è così che ho scoperto l’esistenza dell’ex Monastero del Casalnuovo, oggi adibito a museo – a conduzione familiare – gestito e curato dal signor Francesco Paolo Festa.
Un museo nel cuore del Casalnuovo
Incuriosito dal luogo (ci troviamo presso il Rione Casalnuovo, una delle aree più antiche dei Sassi), mi sono addentrato per cercare di portare a casa qualche scatto utile per il mio personale archivio, finendo per imbattermi in alcuni turisti stranieri che, assieme a un simpatico e intraprendente signore materano, stavano visitando un luogo a me fino ad allora sconosciuto.
Faccio una premessa: avevo letto dell’esistenza del Museo Monastero del Casalnuovo, ma non avevo mai trovato riferimenti essenziali né avevo capito esattamente dove si trovasse. L’essermi imbattuto nel museo è stato un evento del tutto casuale, dettato più che altro dalla curiosità di conoscere una parte dei Sassi poco visitata eppure ricca di elementi e storie da conoscere (per esempio, durante la visita al museo sono venuto a conoscenza del fatto che proprio sopra il vecchio monastero esisteva un mulino a vento).
In quel momento, pur preso dalla voglia di visitare quel posto, non potevo trattenermi oltre per altri impegni, ripromettendomi di tornare la domenica seguente.
Così è stato. Con la mia fedele fotocamera, a metà mattina di domenica 21 novembre 2021 mi incammino verso il Casalnuovo: il sole è alto e riscalda la mia falcata verso il museo del signor Festa che, una volta giunto all’ingresso, mi accoglie e mi elenca le regole per la visita al museo (è tassativamente vietato fare le foto all’interno, unica grande regola da osservare, oltre a quelle relative all’utilizzo della mascherina e all’esibizione del green pass).
La visita inizia con il signor Festa che scosta, come fosse un sipario, la tenda color porpora che protegge una nicchia con due affreschi del XVII secolo, Cristo alla colonna ed Ecce Homo, realizzati – come altri affreschi che scopriremo nel corso della visita all’ex monastero – da un pittore materano anonimo.
La storia della Matera che fu, con un po’ di nostalgia
Subito dopo, entriamo in un’altra sala che ospita, oltre a una copia cartacea del libro degli ospiti (i nerd del web degli albori come me direbbero “guestbook”), tantissimi oggetti e utensili appartenuti alla famiglia Festa, fra cui un carretto variopinto e ben conservato che rappresenta uno dei pezzi forti della collezione custodita presso il Museo Monastero del Casalnuovo: non ne ho mai visti di quel genere, a Matera.
Bellissime anche le foto d’epoca (io le adoro, con quelle tinte che sanno di passato remoto e dalle atmosfere un po’ dark) di giovani sposi immortalati nel giorno del loro matrimonio, patriarchi e matriarche raffigurati come sovrani di regni andati. Fra setacci, pentole, vecchie posate, spicca per la sua bellezza e complessa meccanica un telaio d’epoca originale, anche questo perfettamente conservato.
La meraviglia della cantina affrescata
Dopo aver visto anche la dedica lasciata da Marco Van Basten, in visita al museo del signor Festa alcuni anni fa (cosa di cui quest’ultimo va super fiero), lasciamo questa sala per visitare quella che, sempre secondo chi scrive, vale da sola la visita al museo: la cantina affrescata.
Giuro di non aver mai visto nulla di simile in città (vi prego di segnalarmi la presenza di esempi del se doveste conoscerne): nella cantina, dove un tempo i monaci basiliani preparavano il vino che veniva poi utilizzato durante le celebrazioni, fra casse d’epoca in cui veniva messa l’uva trasportata poi nella cantina, i letti dove il signor Festa e i suoi fratelli sono nati e cresciuti, cuandri (la versione demodé dei moderni wc), a spiccare in tutta la loro bellezza sono gli affreschi presenti all’interno, fra cui un bellissimo sole radiante e la raffigurazione di San Martino che dona un martello a un mendicante.
Insomma, la visita al Museo Monastero del Casalnuovo si rivela così un’occasione per (ri)scoprire il tesoro immenso che rappresenta la storia “recente” di Matera e le curiosità sulla vita dei nostri nonni.
Un panorama mozzafiato per concludere al meglio la visita
Una volta terminata la visita, poi, dopo essermi presentato come “quello di Musei Matera” e insistito più volte per lasciare un’offerta – che il signor Festa ha gentilmente rifiutato – mi prendo qualche minuto per ammirare il bellissimo panorama che si presenta ai miei occhi, con Murgia Timone e il suo belvedere baciati dal sole, mentre il Sasso Caveoso è lì, in osservazione, sovrastato dalla discreta presenza del campanile della Cattedrale.