Il Museo del Comunismo e della Resistenza di Matera arricchisce la sua collezione con tre nuovi e rari cimeli. Per presentare questi nuovi oggetti da collezione, lasciamo la parola al direttore del museo, Francesco Calculli, che ci porta – come sempre – alla scoperta di interessanti storie legate agli oggetti esposti presso il museo, introducendo anche la collaborazione nata con lo street artist Edoardo Kucich.
Buona lettura!
La lunga vita degli oggetti sovietici. Quando la street art celebra il mito spaziale dello Sputnik
Articolo a cura di Francesco Calculli
Visitare il Museo del Comunismo è un excursus storico originale che rappresenta senza dubbio un modo nuovo di conoscere la società e la cultura dell’URSS. Il pubblico entra in osmosi con “la vita privata degli oggetti sovietici” che diventano protagonisti della narrazione museale semplicemente perché in epoca sovietica facevano parte della vita di ogni giorno, proponendo al visitatore un percorso storico nuovo e fruibile, una riflessione su come le cose non siano solo mero strumento o semplice oggetto, ma rappresentino anche l’anima e l’identità di un popolo.
Questo è possibile perché il nostro museo nasce non come luogo in cui esibire un sapere grigio, ma come un luogo in cui costruire relazioni in grado di instaurare un coinvolgimento personale, di toccare i cuori di chi ascolta, come un insieme di storie, piuttosto che come verità assoluta.
Significa, in altre parole, quel modo di concepire il museo come “narrativo”: un laboratorio di vita, che riesce a costruire dei racconti, rigorosi scientificamente, che esaltano la ricchezza, la complessità del patrimonio e ne amplifica i significati e li aggancia al vissuto di ciascuno partendo dagli oggetti che conserva ed espone.
In tal senso, il Museo del Comunismo e della Resistenza apre la stagione culturale estiva con la presentazione di tre importanti cimeli che assurgono a simbolo dell’ Unione Sovietica e, ancora meglio, dell’uomo sovietico:
- la coccarda dell’emulazione socialista;
- la lampada da tavolo dedicata alla vittoria dell‘URSS sul nazifascismo;
- i soldatini dell’Armata Rossa.
Si tratta di tre magnifici cimeli la cui rilevanza è consistita non tanto nello stile o nella forma che li ha caratterizzati, quanto nella dinamicità del rapporto diretto con i fruitori. Non semplici oggetti quindi, ma cose che hanno rappresentato qualcosa per l’uomo sovietico diventandone “complici o compagni di strada, o anche giocattoli per educare i giovani pionieri leninisti allo spirito dell’ideologia comunista e alla devozione nei confronti della Patria Sovietica“.
La Coccarda – Fascia da parata “dell’emulazione socialista”
Questa fascia, in pregiata seta Atlas, originale anni 70-80, era un premio statale dell’Unione Sovietica e veniva assegnata ai lavoratori che superavano la produzione o giornaliera o mensile rispetto alle direttive di produzione emanate dal GOSPLAN, (il Comitato statale per la pianificazione economica nell’ URSS), per l’attuazione di una serie di piani quinquennali che hanno diretto l’economia sovietica dal 1928 al 1991. Le assegnazioni della coccarda ai lavoratori “stacanovisti” erano gestite dal Consiglio (o Soviet) centrale dei sindacati di tutta l’Unione.
Lampada “La Madre Patria Chiama!”
La rarissima lampada “LA MADRE PATRIA CHIAMA!“, realizzata in URSS nel 1985 per il 40° anniversario della vittoria nella Grande Guerra Patriottica (WW2), presenta al suo interno cinque lampadine: tre che illuminano l’immagine della colossale statua allegorica di Volgograd (fino al 1961 chiamata Stalingrado), conosciuta anche come Statua della Madre Russia, restano fisse, mentre le due lampadine dietro la scritta in cirillico si accendono volutamente a intermittenza.
Dieci soldatini in plastica
Dieci Soldatini in plastica di grandi dimensioni (10 cm di altezza) prodotti in URSS negli anni 70-80, rappresentanti i membri dell’Armata Rossa. Sono presenti un soldato di fanteria, un marinaio, un carrista, e un generale.
Cimeli provenienti dalla collezione di Edoardo Kucich
I cimeli provengono dalla collezione personale di Edoardo Kucich, uno degli street artist più conosciuti in Italia, e grande appassionato di Storia dell’ Unione Sovietica, preferendo la storia civile a quella militare. «Attualmente sto studiando e approfondendo l’era spaziale sovietica e il culto dello stacanovismo – dice Edoardo – e infatti la maggior parte dei miei oggetti sovietici sono specifici di queste tematiche.»

Sono molti i meravigliosi murales realizzati dal bravo Edoardo e da Gabriele Guareschi; in particolare, Torino ospita uno dei loro murales più belli in assoluto. Si chiama “Lo Sputnik“, che celebra il lancio del primo satellite artificiale, mandato in orbita dai sovietici intorno alla Terra nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1957, e che diede il via alla corsa allo spazio.

Edoardo Kucich ha deciso di donare il quadro con la stampa firmata numero 1 proprio di questo murale alle collezioni del nostro museo, che ogni anno lavora per migliorare la qualità dell’offerta culturale, e si riconferma un fiore all’occhiello del panorama museale lucano per il quale andiamo fieri.

WASP, la crew di Edoardo Kucich
La WASP, acronimo di “Writing And Sketching Projects”, è una crew nata a Torino nel 2007 ed è attualmente formata da Edoardo Kucich alias Eddyone e Gabriele Guareschi alias Ride, entrambi con esperienze precedenti nella scena graffiti-writing italiana.
Nel 2015 cominciano a sperimentare tecniche e stili diversi dal classico binomio puppet/lettering, utilizzato per quasi un decennio e tipico della disciplina del graffiti-writing, alla ricerca di un linguaggio personale sia dal punto di vista estetico che ideale.
Il nuovo percorso li porta a identificarsi e a far parte di quella che diventerà la scena della “street art” italiana, partecipando a eventi nazionali e internazionali.
Dal 2015, in collaborazione con l’associazione “Alternative Karming”, organizzano a Chivasso(TO) il Festival di street art “Urban Art Field”, manifestazione che porterà in Piemonte artisti di calibro internazionale e che, ad oggi, è arrivata alla sua terza edizione includendo nel progetto circa 10 tra città e paesi della regione.
Da circa un decennio sono iscritti e partecipano attivamente al progetto “Murarte” del comune di Torino, che dal 1999 si impegna nella valorizzazione e nella promozione dell’Arte Urbana.
Esposizioni
- Torino, Museo di Arte Orientale, MAO meets Urban Art, 2020.
- Vercelli, Progetto VIA – a cura del Museo di Arte Urbana di Torino, 2019.
- Settimo Torinese,Ecomuseo del Freidano, esposizione personale MELTING SPOT, 2019.
- Venezia, Fondazione Bevilacqua la Masa – Palazzetto Tito, “Passione bi-polare”, 2019.
- Bergamasco (AL), Casa Debandi, “Spazi di Memoria”, 2019.
- Torino, Cinema Massimo, live painting durante Cinemambiente, 2019.
- Torino, Saletta azzurra dell’Accademia Albertina, “Immaginare il futuro- arte e sostenibilità, 2018.
- Torino, Palazzo della Regione, “Nel Paese dei Lestrigoni, 2018.
Opere in collezioni permanenti
- Torino, Museo di Arte Urbana, realizzazione di un’opera permanente per la collezione del Museo, intervento previsto per agosto/settembre 2022.
- Torino, Museo di Arte Orientale , “Cavallo celeste”, 2020.
- Scicli (RA), Pinacoteca di Palazzo Beneventano, ”La Rifrazione”, 2020.