L’arte è il terapeuta della società, così come il terapeuta usa l’empatia per creare alleanza che gli permette di aiutare i suoi pazienti, l’arte può essere il mezzo attraverso il quale rispecchiarci tutti, osservarci, ascoltarci, comprenderci. Ancora di più se stiamo male, se il malessere ci pervade o dentro un disagio emotivo, psichico
Questo il contenuto dell’ultima slide della presentazione del dott. Carlo Riva, direttore de L’Abilità ONLUS, che martedì 15 ottobre ha raccontato, insieme a Donatella Acito – property manager di Casa Noha – come il FAI – Fondo Ambiente Italiano sta dotando i suoi beni di strumenti che possano renderli fruibili a tutti i pubblici, compresi quelli con disabilità intellettive.
L’assunto di fondo è che l’arte e il patrimonio culturale sono fondamentali per il benessere di tutti, anche e soprattutto per le persone con disabilità intellettiva che, se dotate degli strumenti adeguati, possono migliorare e vivere con coinvolgimento la propria esperienza all’interno di un museo o di un qualunque luogo d’arte.
Guide testate direttamente da persone con disabilità intellettive
È così che alcuni beni del FAI, come Casa Noha a Matera, si sono dotati di percorsi educativi permanenti per gli operatori e speciali guide facilitate che preparano le persone con disabilità e i loro caregiver (genitori, insegnanti, accompagnatori) alla visita. Le guide descrivono in linguaggio facilitato – easy to read – i beni e sono state redatte in stretta collaborazione tra il personale del bene FAI e gli psicoterapeuti dell’associazione L’Abilità, sottoponendo di volta in volta le bozze a persone con disabilità intellettiva che hanno testato la chiarezza e la semplicità dei testi.
Le guide sono scaricabili gratuitamente sul sito www.benefaipertutti.it e sono a disposizione nei punti di accoglienza dei beni coinvolti nel progetto, tra cui la guida di Casa Noha. Inoltre, il personale che opera presso i beni FAI è stato formato per accogliere e rendere la visita un momento di benessere e arricchimento.
Gli obiettivi del progetto
Il progetto Bene FAI per tutti è volto a diminuire lo stress e le difficoltà di comprensione e aumentare il coinvolgimento emotivo degli ospiti e dei loro cargiver grazie al fatto che la visita avviene assieme agli altri visitatori, come un’esperienza piacevole da condividere: inclusione non significa solo “aprire una porta” ma “rendere un’esperienza piacevole per tutti”.
Gli scogli e il museo
Diversi anni fa, quando una mamma venne nel nostro centro per chiederci aiuto, mi raccontò che per lei aver scoperto che la sua bambina aveva una disabilità mentale significava non poter più fare con lei due cose importantissime per il loro benessere: andare sugli scogli e andare al museo. In quel momento ho capito che le porte dei luoghi d’arte dovevano essere aperte a tutti e che l’arte, la bellezza e la cultura sono fondamentali per avere un’alta qualità della vita a prescindere da qualsiasi condizione.
Così ci lascia il dott. Riva, con una riflessione sul concetto di inclusione e bellezza, due termini solo apparentemente lontani.
Maggiori informazioni sul progetto Bene FAI per tutti le trovate nel nostro articolo dedicato.