Al MUSMA presentazione delle opere audiovisive di Artepollino2022

Al MUSMA presentazione delle opere audiovisive di Artepollino2022

Sabato 25 giugno, alle ore 18, il MUSMA ospita la presentazione delle opere audiovisive realizzate nell’ambito del progetto ARTEPOLLINO2022, sostenuto da Sensi Contemporanei (si tratta di un programma di investimenti pubblici che utilizza le forme espressive dell’arte come fattori di sviluppo culturale ed economico, in grado di generare conoscenza, competenze, occupazione e di incoraggiare la capacità di attrazione turistica di un territorio).

Informazioni su Artepollino2022

Il progetto, ideato dall’associazione ArtePollino, ha coinvolto artisti, registi, ricercatori, docenti, musicisti, musei, fondazioni, università, accademie, invitandoli a indagare il tema Arte e Natura e ha portato alla realizzazione – oltre che di un’opera d’arte permanente e di una performance – anche di residenze, laboratori, cammini, tavoli di confronto, incontri dedicati agli studenti, e tre opere audiovisive.

Il progetto ha rappresentato, per l’associazione ArtePollino, un momento di rilancio, un nuovo inizio, dopo la fase pandemica e un elemento di continuità rispetto al proprio percorso, al rapporto tra arte e natura e al lavoro culturale sulle aree interne che l’associazione sta portando avanti da oltre 14 anni. I numerosi interventi e le tante professionalità coinvolte hanno permesso di generare interessanti riflessioni e letture sul patrimonio naturalistico del Parco, anche in relazione al momento storico che stiamo vivendo, all’emergenza ambientale, sociale, e alla necessità di attuare cambiamenti.



Le opere audiovisive presentate al MUSMA

Riguardo alle opere che saranno presentate al MUSMA, si tratta di:

  • Terzo Paradiso: una conversazione con Michelangelo Pistoletto” regia di Luca Acito;
  • Un sentiero per il Pollino”, regia di David Bickerstaff;
  • Attraversare” regia di Gaia Giani.

Conosciamole una ad una.

Terzo Paradiso: una conversazione con Michelangelo Pistoletto

Per il video “Terzo Paradiso: una conversazione con Michelangelo Pistoletto”, girato tra il Parco del Pollino e la sede di Cittadellarte/Fondazione Pistoletto a Biella, il regista Luca Acito si è lasciato guidare dal concetto stesso del terzo paradiso, cercando un equilibrio tra la natura, predominante a Latronico come in tutto il Parco del Pollino, e l’artificio della costruzione materiale dell’opera. “L’equilibrio auspicato da Pistoletto, a Latronico diventa tangibile, vivo, evidente” afferma il regista “la danza di immagini del Parco e della realizzazione dell’opera fa da sfondo alle parole dell’artista che, come dolci macigni, ci esortano a continuare a cercare, scavare, creare.

Un sentiero per il Pollino

Un sentiero per il Pollino” è il titolo della performance che il duo artistico Lucy + Jorge Orta ha realizzato nel mese di maggio, e del video realizzato in quella occasione dal regista David Bickerstaff. Alla performance hanno preso parte allievi e docenti del Conservatorio Duni di Matera, studenti e docenti dell’Unibas, abitanti del Pollino e guide ufficiali del Parco. Filo conduttore della performance è la poesia gestuale, silenziosa e leggera, scritta nell’aria e liberata come un aquilone, la cui forza risiede nella capacità di portarci a riflettere su alcune azioni distruttive e su ciò che i nostri comportamenti stanno producendo a livello planetario.

Attraversare

Attraversare” è un cortometraggio che ha preso forma  dal camminare nomade con un gruppo di artisti nel Parco del Pollino, un pezzo di danza improvvisato nato dal contatto e dalla relazione con le persone incontrate e i luoghi attraversati. “È sotto forma di sogno che diventa sogno collettivo” – dice la regista Gaia Giani – “poiché il testo che ho scritto raccoglie frammenti di racconti che ho ascoltato dai miei compagni di viaggio. La scelta dell’albanese nasce da un dato di realtà: è la lingua madre della giovane donna che racconta; inoltre volevo che uno dei paesi arbëreshë che ho visitato divenisse parte di questo racconto anche se non visibile. L’uso dell’albanese nasce anche dall’idea di giocare con il suono e farsi guidare da una lingua che non comprendiamo per farci incantare, così come quando diamo forma alle nuvole, alle radici e animiamo l’ambiente che ci circonda con le nostre visioni.




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