A partire da giovedì 16 settembre 2021 e fino al 16 gennaio 2022, la Sala della grafica del MUSMA ospiterà la mostra “DiStanze – incontri ravvicinati con gli artisti“.
Cos’è DiStanze?
Durante i mesi del primo lockdown (da marzo a giugno 2020) la Cooperativa Synchronos, impresa di gestione del MUSMA, ha rivolto agli artisti delle sue collezioni un invito a realizzare uno scatto al proprio studio, a una stanza del proprio appartamento e/o a un oggetto in esso presente, che potesse rappresentare quel particolare momento storico, dando così vita a una mostra virtuale organizzata sui social nei mesi del primo lockdown (ne abbiamo parlato qui).
La sala della grafica del MUSMA, una stanza silenziosa e raccolta, un ambiente appartato sito nel cuore di Palazzo Pomarici accoglierà diciotto fotografie, un’installazione e un’opera sonora.
Gli artisti coinvolti
Saverio Todaro, Jasmine Pignatelli, Valerio Rocco Orlando, Sandra Hauser, Leonardo Sonnoli, Agnese Purgatorio, Roberto Paci Dalò, Emmanuele De Ruvo, Afterall Silvia Enzo Esposito, Alberto Timossi, Audrey Coïaniz, Saul Saguatti, Francesco Arena, Luca Centola, Davide Sebastian, Giovanni Gaggia, Matteo Basilé, Aurelio Amendola, La luna al guinzaglio, Andrea Felli: venti diversissime prospettive, di sorprendente impatto, sui mesi di isolamento costretto dalla pandemia.
Concept del progetto
Il titolo e il concetto alla base di DiStanze derivano sia dall’allontanamento fisico a cui siamo stati costretti dal lockdown sia dall’idea originaria di spazio museale, nato e sviluppatosi a partire dalle “stanze delle meraviglie“- le Wunderkammer – e dalle collezioni private.
La tematica dell’apparato iconografico della Wunderkammer del MUSMA parte, pertanto, da un gioco di parole: “di stanze_distanze”. Ogni stanza ha un proprio ruolo, una propria coscienza, proprie caratteristiche e propri attributi specifici: DiStanze paesaggio, DiStanze di interni, DiStanze manifesto e una DiStanza sonora. “Le immagini – scrive Simona Spinella, curatrice della mostra – sono pezzi unici di un tempo raro, frammenti di un tempo ben preciso: l’isolamento. Ogni opera rende il ciclo un’immagine di creazione e attesa e i venti artisti coinvolti sono i custodi di momenti di solitaria e isolata bellezza”.